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Cookies di terze parti

Addio ai cookies di terze parti

L'annuncio è stato fatto direttamente da Google in un post sull'evoluzione della Privacy Sandbox: dal 2023 il suo browser, Chrome, non supporterà più i cookies di terze parti.

 

Dobbiamo considerare che il 65% degli utenti navigano utilizzando Chrome, inoltre Safari blocca i cookies di terze parti già dal 2020 e Firefox ha recentemente implementato la funzione 'Network Partitioning' che non blocca i cookies ma blocca l'utilizzo di altri elementi che possono servire per tracciare un utente, compiendo un ulteriore passo avanti verso una maggior tutela della privacy.

 

Non stiamo parlando del classico blocco dei cookies che rischierebbe di compromettere le funzionalità dei siti web di oggi, verrebbero infatti limitati nelle funzionalità visto che ne fanno largo uso proprio per funzionare. Invece bloccare i cookies di terze parti, ovvero i cookies che vengono installati sul nostro computer da altri siti che noi includiamo nelle nostre pagine per utilizzarne le funzionalità, questo non comporterà nessuna limitazione nell'utilizzo del sito web.

 

 

Quando sono nati i cookies

 

Nel 1994 un programmatore che lavorava per Netscape (un browser molto diffuso agli inizi di internet) ebbe l'idea di portare sul web il concetto di 'magic cookie', ovvero un piccolo pacchetto di dati che si poteva memorizzare e trasmettere per poi utilizzarlo a nostro piacimento, questo sistema veniva utilizzato fin dagli anni '80 sui sistemi Unix.

 

Da quel giorno l'utilizzo di questa tecnologia è cresciuto in modo esponenziale, oggi è praticamente impossibile imbattersi in un sito che non ne faccia uso e i browser si sono evoluti per accettarne sempre di più.

 

 

Cosa sono i cookies?

 

Oggi sappiamo più o meno tutti cosa sono i cookies, ovvero dei piccoli file di testo che vengono memorizzati sul computer di chi sta navigando dove il sito archivia dei dati che potrà utilizzare in seguito ad esempio per memorizzare il login di un utente, per tracciare i movimenti sul sito web a fini statistici e tanto altro, ormai li usiamo per una moltitudine di servizi.

 

Quando parliamo di terze parti stiamo parlando di cookies che non vengono memorizzati dal sito che stiamo navigando ma da altri siti, appunto terze parti, che stiamo utilizzando all'interno delle pagine del nostro sitoo, un esempio classico sono i programmi di analisi del traffico web, inseriamo poche righe di codice e loro avranno la possibilità di memorizzare tutti i cookies che vogliono nei computer dei visitatori del nostro sito web.

 

I 'cookies tecnici' sono invece quei cookies che consentono al sito di funzionare, non che senza di loro un sito web non possa esistere, ma lo aiutano a espletare numerose funzioni che altrimenti non verrebbero memorizzate sui computer e ad ogni ingresso occorrerà settarle, un esempio su tutti è il cambio della lingua, se cambiamo da inglese a italiano e questo cambiamento lo memorizziamo su un cookie, il giorno dopo, quando apriremo il sito, lo ritroveremo già in lingua italiana.

 

Il programmatore che sviluppa il sito web decide il tempo che questo cookie dovrà restare valido e memorizzato nel computer dell'utente, ovviamente se quest'ultimo lo cancella il sito si aprirà di nuovo in lingua inglese.

 

L'utilizzo dei cookie tecnici consente di avere un'esperienza personalizzata sui siti web facilitandone la navigazione.

 

 

La fine dei cookie di terze parti

 

 

Come inciderà sulla pubblicità online?

 

Partiamo dal concetto che, essendo questi cookies di terze parti fondamentali per il retarketing delle campagne di Google Ads, è ovvio che sia già pronto un piano B.

 

Il retarketing consiste in questo: inseriamo i codici forniti da Google sul nostro sito e attiviamo una campagna pubblicitaria, quando un utente atterra sul nostro sito viene memorizzato, poi l'utente esce e va su altri siti, questi ultimi se partecipano alle campagne di retargeting mostrano degli annunci pubblictari per guadagnare con i clik, ed è qui che il cookie fa il suo lavoro, infatti l'utente che prima è passato da noi vedrà la nostra pubblicità, praticamente lo seguiamo proponendogli magari proprio il prodotto che aveva guardato.

 

Considerate che il 98% degli acquisti viene fatto da persone che entrano successivamente nel sito web, solo il 2% acquistano al primo ingresso, da questi dati capite l'importanza del retargeting.

 

Non sarà una cosa immediata perché il noto motore di ricerca dovrà testare e mettere in atto soluzioni alternative che possano fare le veci dei cookies di terze parti, altrimenti perderebbe una fonte di guadagno molto forte e anche gli utenti non potrebbero più beneficiare di pubblicità così invasive.

 

Da quando la UE ha imposto il consenso all'utilizzo dei cookies di profilazione per proteggere la privacy degli utenti internet le cose dovevano cambiare, ma nella realtà quando si apre il banner accettiamo quasi sempre tutto pur di non perdere tempo a leggere e la maggior parte delle persone non sa distinguere tra le diverse tipologie di cookie, per cui accetta e prosegue.

 

 

Il piano B

 

Inutile dirlo che il piano B riguarda l'intelligenza artificiale. Il tracciamento continuerà ma in modo più 'intelligente' garantendo un maggior rispetto della privacy.

 

una tecnologia che potremmo definire matura è la Federated Learning of Cohorts (FLOC), si tratta di aggregare gli utenti in gruppi con interessi simili, in modo da rendere anonimi i dati che verranno elaborati sui computer degli utenti.

 

Se tutto andrà bene il blocco dei cookie di terze parti sarà graduale per compiersi alla fine del 2023, in modo da dare a tutti il tempo di adeguarsi.

 

Questo eviterà di ricorrere a metodi ancora più invasivi dei cookies come il fingerprinting, un metodo di tracciamento basato sull'hardware, il software, le preferenze settate sul computer; le impostazioni, il tipo di schermo utilizzato, la risoluzione impostata, i font caricati nel computer e tanto altro. Una vera e propria impronta digitale unica, impossibile da repicare o quasi, pensate a deu computer con tutto identico, dalle impostazioni all'hardware, dalle preferenze sui browser a lle impostazioni di questi ultimi.

 

 

Cookie di terze parti e pubblicità

 

 

Conclusioni

 

A nostro avviso anche se avremo unua maggior tutela della privacy dal blocco dei cookies di terze parti saremo comunque profilati, magari in modo meno personale ma rientreremo in gruppi profilati, dal lato pratico durante la navigazione potremo comunque essere seguiti dalle pubblicità, potranno proporci gli annuci pubblicitari più adatti a noi in base a come ci muoviamo in rete.

 

L'utilizzo delle AI che lavorano su questi gruppi potrebbe essere ancora più preciso dei cookies, ma alla fine è poi così un male che se siamo appassionati di informatica ci propongano siti che vendono computer o se siamo grandi viaggiatori ci prongano siti che vendono viaggi?

 

 

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